 | mobile - desktop |
|
 |
 Available Now at RodentPro.com! |
| mobile - desktop |
|
|
Available Now at RodentPro.com! |
News & Events:
|
Inviato da v on Novembre 26, 2001 at 00:23:38:
In risposta a: X Valentina un secondo pensierino. Inviato da StefKingi on Novembre 25, 2001 at 03:52:17:
Sono assolutamente d'accordo con te. Credo anch'io che sia una questione di livelli di coscienza o boh, forse c'entrano le vite precedenti. Tutti, assolutissimamente tutti gli esseri umani avrebbero gli strumenti necessari per comunicare con gli animali, solo che l'egoismo innato del'uomo, nei millenni ha issato muri ormai invalicabili. Quando nell'antichità l'uomo non vedeva l'animale come un oggetto da possedere (per bellezza o per rivenderlo), ma lo considerava non solo un suo pari, ma una divinità, fra i due regni si comunicava molto probabilmente con la telepatia. Oggi questo lo sanno fare solo gli sciamani e tutti coloro che hanno mantenuto l'antico modo di considerare il regno animale. Io comunico telepaticamente, a mia insaputa, con la mia gatta Baghera e la mia cana lupa nana Dorotea. Il mio vicino di casa mi dice sempre che sa che sto tornando (io lavoro anche come decoratrice e ho spesso cantieri fra Roma e Firenze)perchè Tea 20/30 minuti prima del mio arrivo, vale a dire quando sono sulla superstrada all'altezza di Massamartana se vengo da Roma o Perugia da Firenze, Tea si mette davanti al cancello e s'ingessa lì finchè non arrivo. Io non mi accorgo di nulla, perchè quando sono a 500 mt da casa, il resto del branco dei cani, riconoscendo il rumore del motore, viene ad accogliermi all'entrata, ma è solo Tea che ci si mette in largo anticipo. NOn mi sono stupita quando me l'hanno detto, perchè Tea faceva la stessa cosa con Leandro quando vivevo a Roma. Leandro era il mio filippino (ero ricca all'epoca) e i due si adoravano. LEandro veniva a lavorare da me con l'autobus e la fermata era 10 minuti da casaa mia. Non aveva orari fissi, veniva tre volte la settimana di pomeriggio. Ma io sapevo sempre quando sarebbe venuto perchè Tea, sempre quei 20/30 minuti prima, s'incollava alla porta con la sua palla in bocca. E si che Leandro veniva a piedi e 20 minuti prima di arrivare non poteva che stare sull'autobus. BAghera è come Tea, ma lei non mi aspetta, fa altre cose. Ha l'abitudine di venirmi in braccio nonappena mi siedo davanti il pc o mi metto sul letto. Ma spesso succede che ho una tazza di caffè piuttosto che il piatto del pranzo e non ho nè posto nè mani libere per farle le coccole che lei pretende. Mi succede solo di pensare "che palle adesso Bags si presenta... ma non potrebbe aspettare che finisca di mangiare prima di rompere?". E' solo quando penso che non ho volgia che mi salti imbraccio che lei si ferma sotto la sedia ed aspetta che finisca. Se non penso che non la voglio addosso, lei piatto o non piatto, mi salta sulle gambe. Ti potrei raccontare delle decine di volte che mi sono svegliata in piena notte, senza nessuna ragione e appunto perchè non c'era una ragione, io sapevo che Baghera doveva essere rimasta chiusa fuori e l'avrei trovata su un davanzale o fuori la porta in attesa (attesa una sega visto che mi sceglia) di entrare, Baghera è un gatto atipico, non miagola e non lecca. Quando resta fuori, lei semplicemente aspetta che io le apra la porta e lo fa senza miagolare nè grattare. Non è mai successo che mi sia svegliata e non l'abbia trovata fuori ad aspettarmi, come nn mi è mai successo di svegliarmi alle 4 del mattino se lei è dentro casa. Oppure i pesci. Pertugia e Baghera vanno a caccia tutti i giorni e mi portano lucertole, ranicchie, uccelletti e topini vari, ma sanno che i pesci non si devono toccare e nemmeno gli uccellini che allevo a primavera quando cadono dai nidi. Io non ho mai spiegato loro la differenza fra i miei uccellini e pesci e gli uccellini e pesci che trovano fuori di qui, anche perchè non avrei saputo come fare. Ma sta di fatto che nell'acquaio dei pesci loro si limitano a bere e i nidi che ho dentro e fuori casa da giugno in poi, non corrono alcun pericolo. Io credo che loro sappiano perfettamente che se mi mangiano una rondine che sto allevando piuttosto che un pesce, io soffro e quindi non lo fanno e basta.
Ma mi succede pure di stare sulle palle a certi animali. LA settimana scorsa una grandissima troia di Ara mi ha dato un morso su un braccio e mi ha fatto un male cane. Il suo padrone ha insistito a farmela prendere ma non so perchè, io avevo paura. Io sono rimasta immobile eppure la grandissima troia malefica non hafatto in tempo ad accomodarsi sul mio avambraccio che mi ha azzannata. Io so che se ho paura di un animale se nza ragioni apparenti, è appunto perchè la ragione non è apparente, ma ha di certo un fondamento. Come con i barracuda. Io sono un istruttore di sub (mi immergo da sempre e visto che lo faccio, ho preso tutti i brevetti, ma non faccio nè la guida nè l'istruttore)e non ho mai paura in acqua. In Nuova Caledonia andavo a fare snorkly sul rif e tutte le volte che vedevo i barracuda mi saliva il terrore. Non riuscivo a capire come potessi avere tanta paura dei barracuda se non ho paura degli squali. La cosa mi faceva così incazzare. Tutte le volte che vedevo anche un solo barracuda, io me la davo a gambe. Poi un giorno ne ho parlato con un Divemaster e lui mi ha detto: "ma tu ti fai il bagno sempre con tutto questo argento addosso?". Io porto degli antichi gioielli indiani fissi addosso, estate ed inverno, nell'ordine: cavigliere, anelli ai piedi, due bracciali da schiana alti 7 cm che mi coprono i polsi, 3 "cinture" in vita, e molte collane, tutto rigorosamente d'argento.
"certo" ho risposto al Divemaster, mica posso stare a fa' come all'aereoporto quando devo passare sotto il metaldetector". A quel punto lui mi ha spegato che ero completamente scema, perchè i barracuda mi avrebbero facilemte attaccata scambiando tutto quello sbrilluccicare per banchi di succulenti pesciolini. Io non lo sapevo, ma riuscivo, evidentemente, a percepire il pericolo e la paura dei barracuda altro non era che l'unica arma a mia disposizione per evitare il pericolo. Una volta tolti tutti i miei argenti, non ho più avuto paura dei barracuda, i barracuda che incontravo cioè, magicamente non mi spaventavano più nella misura in cui non erano più una minaccia.
L'istinto è quel senso che non sappiamo più usare ma che ci permetterebbe di comunicare con gli animali se solo ci allenassimo a svilupparlo. ...vado a farmi un altro caffè. baci tanti a te!